Nelle ultime settimane si sta parlando molto di vaccini e, soprattutto, dei vaccini in via di sviluppo per contrastare la diffusione del Covid-19.

In questo articolo analizzeremo cosa sono i vaccini, qual è la loro storia, quali siano attualmente in sviluppo contro la SARS-CoV-2 e perché quest’anno sia ancor più importante vaccinarsi contro l’influenza.

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Cos’è un vaccino?

Un vaccino è una preparazione costituita da agenti patogeni, o da parti di essi, opportunamente trattati somministrata a soggetti sani.

Lo scopo della somministrazione è fornire un’immunità acquisita da un dato patogeno.

Questa pratica, denominata vaccinazione o vaccinoprofilassi, è in grado di sfruttare attivamente la memoria immunologica del nostro sistema immunitario.

Senza le vaccinazioni, il nostro corpo può impiegare anche due settimane di tempo per produrre una quantità di anticorpi sufficiente a contrastare l’invasore.

Un intervallo di tempo durante il quale il microrganismo può causare danni al nostro organismo e infettare altre persone.

Uno dei traguardi più importanti conseguiti grazie alla vaccinazione è stato raggiunto nel 1980.

In quell’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò scomparso dalla Terra il vaiolo umano.

Attualmente sono disponibili diversi tipi di vaccini contro numerose malattie, la cui applicazione è regolata dalle legislazioni sanitarie delle diverse nazioni del mondo.

Come funziona?

Una volta somministrati, i vaccini simulano il primo contatto con l’agente infettivo evocando una risposta immunologica (immunità umorale e cellulare) simile a quella causata dall’infezione naturale, senza però causare la malattia e le sue complicanze.

Per alcuni vaccini è necessario fare dei richiami, ovvero delle somministrazioni ripetute più volte a distanza di tempo.

Tale memoria consente al nostro corpo di sviluppare un sistema di difesa contro un batterio, un virus o un altro microrganismo ancor prima di venire a contatto con esso. Ciò differenzia il vaccino dall’immunità artificiale passiva.

L’immunità artificiale passiva si basa sull’utilizzo di sieri, cioè di fluidi corporei provenienti da un altro individuo umano o animale che è già venuto in contatto con l’agente patogeno. Le ricerche sul plasma attualmente in corso presso numerose strutture ospedaliere, tra cui il Cotugno di Napoli e il S. Giuseppe Moscati ad Avellino, si basano su questo metodo.

Le vaccinazioni sono un presidio preventivo fondamentale per la salute di tutte e tutti noi.

La loro introduzione ha permesso di ridurre in pochi decenni, in modo sicuro e rilevante, l’incidenza di malattie gravi e potenzialmente letali diffuse da millenni, la mortalità infantile e varie forme di disabilità.

Quali sono le tipologie?

Esistono varie tipologie di vaccino:

  • vaccini vivi attenuati o a vettore virale non replicante (come per morbillo, rosolia, parotite, varicella, febbre gialla e tubercolosi): prodotti a partire da agenti infettivi resi non patogeni;
  • vaccini inattivati (come per l’epatite A, la poliomielite e l’antinfluenzale split): prodotti utilizzando virus o batteri uccisi tramite esposizione al calore oppure con sostanze chimiche;
  • vaccini ad antigeni purificati (come per la pertosse acellulare, l’antimeningococco e l’antinfluenzale a sub-unità): prodotti attraverso raffinate tecniche di purificazione delle componenti batteriche o virali;
  • vaccini ad anatossine (come per tetano e difterite): prodotti utilizzando molecole provenienti dall’agente infettivo, non in grado di provocare la malattia ma sufficienti ad attivare le difese immunitarie dell’organismo;
  • vaccini a DNA ricombinante (come per epatite B e meningococco B): prodotti clonando e producendo una grande quantità di un determinato antigene.

Vi è inoltre un’ultima categoria, attualmente in sviluppo e inedita: i vaccini a mRNA, cioè a RNA messaggero.

Il loro funzionamento è peculiare: il vaccino contiene istruzioni genetiche per costruire una proteina presente nei coronavirus, nota come spike, che consente al virus di “agganciarsi” alle nostre cellule. Il vaccino dovrebbe quindi portare a una reazione del nostro organismo contro la proteina spike del Covid-19, impedendo al virus di attecchire e di sviluppare la SARS-CoV-2.

Dobbiamo sottolineare, però, che nessun vaccino a RNA è mai stato approvato per uso umano. Inoltre, per essere conservati in sicurezza, i vaccini a mRNA necessitano di essere conservati a temperature bassissime (almeno -40° Celsius).

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Come si approva un vaccino?

Le regole per l’approvazione di un vaccino sono legislazione comune degli stati dell’Unione Europea.

Nello specifico tutti i farmaci, compresi i vaccini, sono controllati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

Solitamente si impiegano dai 10 ai 15 anni per sviluppare un vaccino.

Ma l’attuale emergenza ha dato un’accelerata alla ricerca, come avremo modo di analizzare nel prossimo paragrafo.

Nessuna tappa del processo di approvazione sarà saltata ma, data la peculiare situazione, alcune fasi saranno alleggerite di controprove e passaggi non indispensabili.

Se l’EMA approva un vaccino, la decisione si applica immediatamente a tutti gli Stati membri.

Le uniche differenze tra gli Stati sono l’implementazione e la disponibilità del vaccino.

Implementazione e disponibilità, infatti, dipendono dagli accordi presi tra gli Stati e i produttori.

Analizziamo nel dettaglio le fasi di approvazione di un vaccino.

Fasi I: fase esplorativa

Inizia nel laboratorio in cui gli scienziati cercano di capire come il virus colpisce le cellule e cercano di determinarne la sequenza genetica.

Identificare la struttura delle proteine del virus è necessario per comprendere quale tipologia di vaccino sviluppare e come suscitare una risposta immunitaria nel nostro corpo.

Nel caso della SARS-CoV-2, questa fase è stata facilitata dalle ricerche già condotte durante le epidemie globali di SARS e MERS.

Obiettivo finale di questo passaggio è determinare i possibili antigeni che attivano il sistema immunitario per produrre anticorpi e che potrebbero aiutare a prevenire o curare la malattia.

Fase II: sviluppo pre-clinico

Prima di testare un vaccino sugli esseri umani, gli scienziati devono eseguire test rigorosi.

In questa fase, il vaccino candidato viene testato in laboratorio e sugli animali (principalmente roditori).

Fase III: studi clinici sull’uomo

Il vaccino viene testato sugli esseri umani.

Gli studi clinici si suddividono a loro volta in ulteriori tre fasi.

Fase 1

Il vaccino è testato su 20-100 volontari adulti sani, preferibilmente giovani.

I ricercatori devono rispondere alle seguenti domande:

  • Il vaccino sembra produrre la risposta immunitaria necessaria?
  • Qual è la dose giusta?
  • Causa danni?
  • Ci sono effetti collaterali gravi?
Fase 2 trial

il vaccino viene testato su diverse centinaia di volontari.

Per rendere gli studi più completi, gli scienziati cercano di analizzare una serie di variabili: sesso, età, peso, ecc.

I ricercatori cercando di comprendere:

  • Quali sono gli effetti collaterali a breve termine più comuni?
  • Qual è la dose ottimale da somministrare?
  • Come risponde il sistema immunitario dei partecipanti al vaccino?
Fase 3 trial

Si tratta degli studi clinici più ampi: il vaccino viene testato su migliaia di volontari.

Mentre ciò avviene, il processo di produzione aumenta.

Alla fine di questo processo, i risultati saranno presentati alle autorità di regolamentazione e saranno fondamentali per l’approvazione o meno di un vaccino.

L’EMA può approvare il vaccino solo se i suoi benefici sono maggiori dei suoi rischi.

Nel prossimo paragrafo vi presentiamo quali vaccini contro la SARS-CoV-2 sono in questa fase.

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I vaccini contro la SARS-CoV-2 in sviluppo

Ci sono undici vaccini contro la SARSA-CoV-2 in fase avanzata di sviluppo.

Ecco una sintetica panoramica:

Coronavac

Produttore: Sinovac (Cina), Instituto Butantan (Brasile)

Caratteristiche: vaccino a virus inattivato

Numero dosi necessarie: 2 a 14 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

I trial sono in corso in diversi paesi tra cui  Brasile e Turchia. L’11 novembre la sperimentazione in Brasile è stata sospesa per un possibile caso avverso grave, poi risultato non essere connesso al vaccino. Ha ricevuto l’approvazione anticipata per l’uso di emergenza in Cina nell’agosto 2020

BBIBP-CorV

Produttore: Beijing Institute of Biological products e Sinopharm (Cina)

Caratteristiche: vaccino a virus inattivato

Numero dosi necessarie: 2 a 21 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

Lo studio è iniziato a luglio del 2020. Ha ricevuto l’approvazione anticipata per l’uso di emergenza in Cina nell’agosto 2020 e negli Emirati Arabi Uniti nel settembre 2020.

New Crown COVID-19

Produttore: Wuhan Institute of Biological products, Sinopharm e Chinese Center for Disease Control and Prevention (Cina)

Caratteristiche: vaccino a virus inattivato

Numero dosi necessarie: 2 a 21 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

Lo studio è iniziato a luglio 2020 e sono in corso trial clinici in Marocco, Egitto, Bahrain, Giordania, Emirati Arabi Uniti e Perù. Ha ricevuto l’approvazione anticipata per l’uso di emergenza in Cina nell’agosto 2020 e negli Emirati Arabi Uniti nel settembre 2020.

NVX-CoV2373

Produttore: Novavax (USA)

Caratteristiche: vaccino antigeno purificato

Numero dosi necessarie: 2 a 21 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

Lo studio è iniziato il 24 settembre 2020 nel Regno Unito e ora sono in corso sperimentazioni in Messico e negli Usa. I dati intermedi dovrebbero essere pubblicati nel primo trimestre del 2021. Secondo la rivista Science si tratterebbe di uno dei migliori vaccini in sviluppo.

AZD1222

Produttore: Jenner Institute e Oxford University (UK), Advent-Irmb (Italia), AstraZeneca (UK-Svezia)

Caratteristiche: vaccino vivo attenuato o a vettore virale non replicante

Numero dosi necessarie: 2 a 28 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

Il vaccino è stato il primo ad aver raggiunto la fase III di sperimentazione. Sono in corso trial di fase 3 in diversi paesi tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Brasile, Sud Africa. A settembre AstraZeneca ha interrotto i trial dopo la segnalazione di un potenziale caso avverso, mentre a novembre è stato necessario un accertamento sui dati emersi nel processo di approvazione.

AD26.COV2-S

Produttore: Janssen e Johnson & Johnson (USA)

Caratteristiche: vaccino vivo attenuato o a vettore virale non replicante

Numero dosi necessarie: 1 sola oppure 2 a 56 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

La sperimentazione ha avuto inizio lo scorso settembre. A differenza di altri studi in Fase III, I ricercatori hanno somministrato solo una singola dose invece di due. Il 12 ottobre, la Johnson & Johnson ha annunciato di aver messo in pausa il trial per indagare su una reazione avversa in un volontario. Lo scorso 16 novembre, inoltre, l’azienda ha lanciato un secondo studio di Fase III per osservare gli effetti di due dosi del loro vaccino.

mRNA-1273

Produttore: Moderna e National Institute of Health (USA)

Caratteristiche: vaccino a mRna

Numero dosi necessarie: 2 a 28 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

Il 16 novembre Moderna ha annunciato che un’analisi preliminare dello studio indicava che il vaccino era efficace al 94,5%. Attualmente l’EMA, autorità europea del farmaco ha adottato la “rolling review” per questo vaccino: è una procedura che permette di acquisire dati mentre vengono raccolti dalle sperimentazioni.

BNT162b2

Produttore: Pfizer (USA), biontech (Germania)

Caratteristiche: vaccino a mRna

Numero dosi necessarie: 2 a 28 giorni di distanza

Stato di sviluppo: Fase III

Il vaccino ha raggiunto il livello minimo sufficiente stabilito dalla Food and Drug Administration (FDA) per presentare una domanda per la somministrazione in emergenza (EUA) negli Stati Uniti.

Sputnik V

Produttore:  Gamaleya Institute (Russia)

Caratteristiche: vaccino vivo attenuato o a vettore virale non replicante

Numero dosi necessarie: 2 a 21 giorni di distanza.

Stato di sviluppo: Fase III

Lo scorso 11 agosto il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che un regolatore sanitario russo aveva approvato il vaccino, ribattezzato Sputnik V, prima ancora che le sperimentazioni di fase 3 fossero iniziate. Gli esperti hanno denunciato la mossa come rischiosa: la Russia, in seguito, ha ritirato l’annuncio. Oltre che in Russia, il vaccino è in trial anche in Bielorussia, Emirati Arabi Uniti e Venezuela. Il 17 ottobre è stata avviata in India una sperimentazione di fase 2.

Ad5-nCoV

Produttore: CanSino Biologics e Academy of Military Medical Sciences (Cina)

Caratteristiche: vaccino vivo attenuato o a vettore virale non replicante

Numero dosi necessarie: 1

Stato di sviluppo: Fase III

Dopo risultati promettenti in Fase I e II, l’esercito cinese ha approvato il vaccino lo scorso 25 giugno a “tempo determinato”, ritenendolo un “farmaco particolarmente necessario”. A partire da agosto, CanSino ha iniziato a eseguire prove di fase 3 trial in diversi paesi, inclusi Arabia Saudita, Pakistan e Russia.

Covaxin

Produttore: Bharat Biotech, Council of Medical Research e National Institute of Virology (India)

Caratteristiche: vaccino inattivato

Numero dosi necessarie: 2 a 28 giorni di distanza.

Stato di sviluppo: Fase III

Attualmente in trial su 26mila partecipanti in oltre 25 centri in tutta l’India. Bharat prevede risultati per l’inizio del 2021 e prevede di distribuire il vaccino entro il prossimo giugno.

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Cosa fare nel frattempo?

Se il vaccino rappresenta la soluzione più efficace e sicura contro l’attuale pandemia, cosa è possibile fare nel frattempo per limitare la pandemia.

Le risposte sono due: vaccinarsi contro l’influenza stagionale e prevenzione. Analizziamole nel dettaglio.

Vaccinarsi contro l’influenza

Il virus influenzale merita una menzione a parte.

Il virus muta annualmente. La composizione del vaccino antinfluenzale viene decisa, su indicazione dell’Oms, in base ai ceppi che si prevede circoleranno maggiormente durante il periodo invernale.

I vaccini antinfluenzali consentono di salvare ogni anno milioni di vite in tutto il mondo.

La loro efficacia può apparire inferiore rispetto all’efficacia di altri vaccini.

Ciò accade perché le stime sono effettuate sulla base dei dati inerenti le sindromi simil-influenzali, non essendo possibile testare ogni sintomatico per verificare la presenza o meno dei virus dell’influenza. Quindi i dati si basano su un numero di casi molto più elevato di altre malattie.

Ci sono poi altre variabili che rendono difficile la valutazione dell’efficacia nella comunità: ogni anno il vaccino deve essere calibrato sui ceppi virali in circolazione, la diffusione dei virus influenzali è diversa a seconda degli anni e ci possono essere errori nella previsione delle varianti del virus che circoleranno di più nella stagione fredda.

Nel corso del tempo i ricercatori sono diventati più abili nel fare previsioni e nel modulare i vaccini antinfluenzali, ottenendo un’efficacia nella comunità superiore al 50 per cento.

Numerosi studi hanno evidenziato l’azione positiva del vaccino antinfluenzale contro lo sviluppo della SARS-CoV-2. Ne segnaliamo uno, in lingua inglese, pubblicato da The Lancet.

Non solo: una minor diffusione delle sindromi simil-influenzali può facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d’età di maggiore rischio di malattia grave.

Per chi è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale?

La risposta a questa domanda ci è fornita dalle FAQ del Ministero della Salute.

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per le seguenti categorie:

  1. Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza
    1. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”.
    2. Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO); malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30); insufficienza renale/surrenale cronica; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori e in corso di trattamento chemioterapico; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); epatopatie croniche.
    3. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
    4. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
    5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
    6. Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).
  2. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
    1. Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.
    2. Forze di polizia
    3. Vigili del fuoco
    4. Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, la vaccinazione è raccomandata ed è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
    5. Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.
  3. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani
    1. Allevatori
    2. Addetti all’attività di allevamento
    3. Addetti al trasporto di animali vivi
    4. Macellatori e vaccinatori
    5. Veterinari pubblici e libero-professionisti
  4. Altre categorie
    1. Donatori di sangue

Tale elenco, però, non è esaustivo.

A causa dell’emergenza Covid-19, la vaccinazione antinfluenzale può essere offerta gratuitamente anche nella fascia d’età 60-64 anni.

Inoltre, per quanto riguarda gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie che operano a contatto con i pazienti e gli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza, la vaccinazione è fortemente raccomandata ma non obbligatoria.

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Igiene e prevenzione

Concludiamo questa disanima dei vaccini, del loro funzionamento, del loro stato di sviluppo contro la SARS-CoV-2 e, soprattutto, sul perché vaccinarsi contro l’influenza tornando sui nostri passi.

Se i vaccini sono la miglior soluzione contro qualsiasi malattia, infatti, è opportuno che questi siano accompagnati da forme di prevenzione diffuse.

La prevenzione più semplice da adottare è semplice: è la corretta igiene personale.

L’igiene è uno dei migliori strumenti a nostra disposizione contro la diffusione del Covid-19 e di tanti altri virus.

Lavarsi le mani correttamente è il primo passo da compiere. Riportiamo qui l’utile tabella realizzata dal Ministero della Salute in collaborazione con l’OMS:

Oltre a lavarsi le mani, si suggerisce anche l’uso di DPI e soluzioni alcoliche disinfettanti.

In merito ai DPI disponibili, abbiamo dedicato un’ampia disanima alle mascherine: potete leggere l’articolo sul nostro blog a questo indirizzo.

Inoltre, per esigenze lavorative o personali specifiche, ricordiamo l’ampia gamma di DPI che sviluppiamo: copriscarpe, cuffie, guanti e così via.

Infine è opportuno munirsi, sia nella vita privata che nei luoghi dove lavoriamo, di disinfettanti e gel igienizzanti appositi.

L’utilizzo di questi strumenti contro le malattie non deve limitarsi all’attuale emergenza: facciamo tesoro di questi mesi, per divenire più attenti e comprendere l’importanza di queste norme per tutti e tutte noi.