Italia zona bianca: quali novità?
Da lunedì 28 giugno, con il miglioramento della situazione pandemica anche in Val d’Aosta, tutta l’Italia è definitivamente entrata nella zona bianca.
Come già accaduto nel 2020, la pandemia-sindemia di Sars-Cov-2 sembra arretrare con l’inizio della stagione calda – un fenomeno che avvicina il Covid-19 ad altre malattie virali.
La maggiore tranquillità non deve però ingannarci: è necessario non solo munirsi di dispositivi di protezione individuale e continuare ad adottare quell’insieme di buone pratiche igieniche che costituiscono la prima difesa contro il Covid-19, ma anche completare i cicli di vaccinazione.
I vaccini contro la Sars-Cov-2 sono la chiave di volta per affrontare il prossimo autunno e inverno e ricopriranno un ruolo di primo piano per impedire nuove chiusure e, soprattutto, nuove vittime. SaniSmart vi invita a completare il ciclo vaccinale a qualsiasi costo. Ne va della salute individuale e collettiva di tutte e tutti noi.
In questo articolo ci concentreremo sulle principali novità della zona bianca e, soprattutto, sui casi in cui è richiesto un tampone rapido per poter fare delle cose.
Quali sono le principali regole della zona bianca?
- Il coprifuoco è abolito e sono autorizzati tutti gli spostamenti, a qualsiasi orario.
- Resta l’obbligo di indossare la mascherina, all’aperto in caso di assembramenti e sempre al chiuso, e di mantenere il distanziamento sociale.
- Tutti i locali sono aperti, anche nelle aree al chiuso, e senza limitazioni di avventori.
- È possibile organizzare feste di ogni tipo, ma per parteciparvi è necessario avere una certificazione che attesti la vaccinazione, la guarigione o la negatività al Covid-19. Si può accedere alle discoteche ma è ancora vietato ballare.
- Sono aperte al pubblico, all’aperto e al chiuso, tutte le attività commerciali e sociali.
Integrazioni a queste regole possono essere emanate dalle Regioni, alle quali è affidata la gestione della Sanità locale. Sempre alle Regioni è lasciato l’onere di istituire, in caso di focolai, delle “zone rosse” locali e limitate ad aree specifiche. Un caso interessante è costituito dalla Regione Campania, dove il consiglio regionale – guidato da Vincenzo De Luca (PD) – ha approvato delle norme integrative che prevedono il continuare a usare la mascherina all’aperto, in ogni condizione, fino alla fine di luglio e il divieto di vendita e consumo di alcolici da asporto dalle h 22 alle h 6 del giorno dopo.
Tamponi rapidi: quando sono necessari?
In alcuni casi specifici è necessario sottoporsi a un tampone rapido per effettuare alcuni bisogni. Analizziamo i casi più importanti: concorsi pubblici e matrimoni e feste private.
Concorsi pubblici
Il protocollo per la sicurezza, validato dal Comitato tecnico scientifico (CTS), prevede delle nuove regole per i concorsi pubblici “in presenza”. Le sezioni devono essere massimo due al giorno, ad esempio mattina e pomeriggio.
Il protocollo in vigore non riguarda le prove pratiche o le prove orali, poiché dovrebbero svolgersi in modalità telematica. In caso contrario, gli organizzatori e i candidati dovranno seguire le regole contenute nel protocollo di sicurezza.
In ogni caso candidati andranno informati tempestivamente sulle misure adottate tramite posta elettronica certificata (indicata nella domanda) o sito dell’ente organizzatore.
Quindi, per partecipare ai concorsi i candidati dovranno sottostare a delle regole specifiche. Le principali sono:
- presentarsi da soli e senza bagaglio (tranne quelli precedentemente dichiarati);
- non presentarsi in sede di concorso, se in presenza di uno o più sintomi seguenti: febbre superiore a 37, 5° e brividi, tosse comparsa di recente, difficoltà respiratoria, improvvisa perdita dell’olfatto o del gusto;
- al momento dell’accesso nell’area concorsuale, utilizzare solamente le mascherine chirurgiche consegnate dagli organizzatori.
Ovviamente, in candidati non dovranno presentarsi al concorso se in regime di quarantena, in autoisolamento fiduciario o in presenza del divieto di assentarsi dal domicilio/residenza come misura di prevenzione dal contagio da Covid-19.
È necessario, indipendentemente dallo stato del ciclo vaccinale, sottoporsi a un tampone rapido 48 ore prima della prova. In questo modo si certifica di non essere infetti e di poterla sostenere.
Matrimoni e feste private
Da metà giugno è possibile celebrare cerimonie religiose o civili, anche al chiuso, e i successivi festeggiamenti tramite uso del cd. “Green Pass”.
Il Green Pass è un passaporto sanitario, legato al Sars-Cov-2 e presentato sotto forma di documento cartaceo e/o digitale. In esso sono contenute alcune informazioni legate alla salute del cittadino, visionabili attraverso la lettura di un codice QR.
L’attestato è indispensabile per partecipare alle cerimonie e ai ricevimenti. Può essere rilasciato nei seguenti casi:
- a seguito della somministrazione del vaccino contro il Covid-19. La validità di questo documento è stata fissata a 9 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, anche se è bene specificare che la certificazione verrà resa disponibile nel momento in cui si effettua già la prima dose di vaccino
- in seguito all’esito negativo di un test effettuato entro le precedenti 48 ore
- per avvenuta guarigione dal virus da un massimo di sei mesi
Per controllare il certificato sarà necessario scansionare un codice QR e leggerne la firma digitale e tutti i dati contenuti.
Chi ha completato l’intero ciclo vaccinale, potrà ottenere il Green Pass direttamente dalla struttura sanitaria che ha effettuato la vaccinazione. Per loro la durata del Green Pass è stata portata da 6 a 9 mesi dalla data termine del ciclo vaccinale, ma è stato anche deciso di rilasciare la certificazione alla somministrazione della prima dose del vaccino, con validità dal quindicesimo giorno successivo fino alla data dell’intero completamento.
Anche per i guariti dal Covid-19 la prassi è più o meno similare: in questo caso la certificazione verde viene rilasciata dalla struttura sanitaria dove il paziente è stato ricoverato o dai medici di medicina generale se il cittadino si è curato a casa. Il risultato del tampone negativo infine viene attestato dalla farmacia o dal laboratorio privato nel quale è stato fatto il test molecolare o antigienico.
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